Il territorio lecchese si prepara a perdere gestione e controllo di servizi pubblici fondamentali come gas ed energia. La fusione di ACEL e Lario Reti Gas nella nuova Multiutility lombarda a trazione A2A, infatti, non è una soluzione efficiente, efficace e lungimirante come raccontano i promotori. È una somma disorganica di beni e settori disparati che non produrrà affatto economie di scala: dal gas alle centrali idroelettriche, dalle farmacie all’energia elettrica.
L’unico risultato di questa aggregazione sarà quello di allontanare i cittadini dalle scelte strategiche, consegnando alla logica della Borsa e del mercato risorse, interessi e competenze che oggi sono diffusi.
Un’operazione che è stata avviata dieci mesi fa e che oggi, dopo continui rinvii e trattative riservate, viene fatta votare in fretta, furia e segretezza ai consigli comunali. Trattando le assemblee democratiche come un impiccio e senza alcuno straccio di parere terzo sui valori in gioco. Lunedì 26 febbraio a Lecco gli amministratori locali dovranno esprimersi -a porte chiuse- su documenti zeppi di omissis oppure leggerli all’ultimo istante solo dopo aver sottoscritto un illegittimo “impegno alla riservatezza” che dura tre anni. Una cosa mai vista che la stessa Consob ha confermato non c’entrare nulla con la normativa sulle società quotate.
Noi non ci stiamo e invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la democrazia, la trasparenza e la correttezza amministrativa a partecipare al Consiglio comunale di lunedì 26 a Lecco, al municipio, a partire dalle 19. Contro i signorotti del segreto illegittimo non si può far finta di nulla e sopportare uno strappo di questa natura.
Spogliare il territorio e i cittadini della gestione e del controllo dei servizi pubblici, anche economici, è un fatto politico discutibile, rispetto al quale ognuno può pensarla come crede e magari tifare pure per il mercato, i dividendi e la finanza. Altra cosa è piegare in questo modo la democrazia e impedire il pieno esercizio del mandato dei consiglieri comunali (e rendendo peraltro illegittima quella votazione). Un atteggiamento inaccettabile che dovrebbe vederci tutti uniti nel rigettarlo e nel ristabilire la necessaria trasparenza e legittimità.
Noi ci saremo. Non è un segreto. A lunedì!