Abbiamo visto la pubblicità redazionale di Lario Reti Holding su alcuni giornali locali. Ci siamo chiesti. Che senso ha fare la pubblicità per un servizio erogato in regime di monopolio? Non è possibile che qualche utente, insoddisfatto, possa rivolgersi ad altro gestore e, quindi, non serve a nulla.
Che sia un modo per gli amministratori per promuoversi? chissà perché questi giornali non pubblicano mai documenti del Comitato anche quando segnalano evidenti ingiustizie. Nessuna censura, libertà di stampa è anche la discrezionalità della redazione di selezionare le notizie.
Una ulteriore stranezza, tra le tante, questa pubblicità è una componente dei costi coperti dalla tariffa e quindi dalla bolletta, cioè dagli utenti. Sono gli utenti che pagano queste inutili promozioni.
Questa pubblicità, però, ci fornisce alcune informazioni confortanti. Noi, cittadini lecchesi, paghiamo il servizio idrico meno di un terzo della Germania e circa la metà della Francia o della Gran Bretagna. Siamo dei fortunati. Ci riprendiamo dalla sorpresa e ci chiediamo se il costo della vita è lo stesso, se la media delle retribuzioni è la stessa. Da diversi indicatori internazionali parrebbe di no.
Questi Paesi sono, inoltre, tra quelli dove la privatizzazione è sistema ed è proprio il loro modello che ci fa optare per la gestione pubblica del servizio idrico.
Rapportare il costo del servizio ad altre realtà non italiane, in condizioni socio-economiche diverse, non ha alcun significato, è, anzi, fuorviante.
Proviamo a restringere l’area di confronto che probabilmente è meno fuorviante.
Il costo del servizio idrico in Provincia, lo dice Lario Reti Holding è d € 1,83 per mc. (1.000 lt); il costo coincide con quello di una famiglia composta da tre persone. Il costo per mc di una famiglia unipersonale è di € 1,80 e di una famiglia composta da cinque persone è di € 2,30. Perché queste differenze?
Restringere alla sola provincia il confronto dei costi è limitativo. Guardiamo la Provincia di Bergamo che ha caratteristiche del territorio e sociali molto simili alle nostre e, sorpresa, il costo per una famiglia composta da tre persone, quello che per noi è di € 1,83, è di € 1,368. Che stia sbagliando Bergamo? Guardando i bilanci non sembra.
È una differenza significativa. Una famiglia di tre persone con un consumo di 180mc anno, a Lecco spende € 315,84 (con Iva 347,24) mentre a Bergamo spende € 234,69 (con IVA 258,16).
Però siamo i più bassi in Europa, escludendo l’Italia e la Lombardia. In Lombardia, con parte della provincia di Mantova, siamo i più alti.
Dopo queste considerazioni comprendiamo anche la funzione della pubblicità redazionale che è un poco ingannevole perché dice una parte della realtà, quella che deve tenere tranquilli i cittadini dopo, non crediamo a caso, la denuncia del nostro Comitato per le tariffe errate e discriminatorie.