Cortese redazione
dopo aver letto la comunicazione del Consiglio di Amministrazione di Silea, come cittadini ci sentiamo particolarmente indignati.
Indignati perché il comunicato, dopo un’articolata disamina delle ragioni addotte dalla Società Pubblica partecipata dai Comuni della Provincia riguardo o meno all’inconferibilità del loro Presidente, nella parte terminale sembra trasudare una velata quanto apparentemente calcolata minaccia nei confronti dell’Associazione “Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero” nella persona del suo Presidente Barbara Nasatti, rea, a loro dire, di aver usato forzature che possono nuocere all’immagine ed al prestigio di Silea Spa.
Per praticità di comprensione ne riportiamo qui lo stralcio integrale:
“Quanto alle dichiarazioni espresse dal Coordinamento Lecchese Rifiuti Zero attraverso la sua presidente Barbara Nasatti, nell’evidenziare come due assunti su tre della “segnalazione” avanzata all’ANAC siano stati preventivamente cassati, non ravvede alcun “nuovo durissimo colpo” inferto all’attività di SILEA, invita la stessa Nasatti, ad astenersi da improvvide prese di posizione quali quelle sin qui espresse, che per le evidenti e fuori luogo forzature presenti nuocciono all’immagine e al prestigio di SILEA SpA e, in quanto tali, potranno essere utilizzate, se ritenuto opportuno dal Consiglio di Amministrazione, anche in sede giudiziaria, a tutela della Società stessa".
In particolare l’affermazione “incriminata”, contenuta all’inizio del precedente comunicato del Coordinamento, sarebbe “ L’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) ha inferto un nuovo, durissimo, colpo ai vertici di Silea Spa ….”.
Tale affermazione a chiunque, anche ai meno informati giuridicamente, apparirebbe banalmente appartenere al basilare diritto alla libera espressione ed alla “critica” sancito dalla nostra preziosa Costituzione.
Perché allora un Consiglio d’Amministrazione di un’azienda “pubblica”, e quindi di tutti noi, sembra ricorrere all’ “intimidazione” peraltro nei confronti di una realtà associativa espressione di una viva sensibilità ecologica, che andrebbe semmai valorizzata vista la sua innegabile valenza civico-partecipativa ?
Ci si lamenta che non c’è partecipazione da parte dei Cittadini e poi …
Potrebbe altresì sorgere una domanda : non è che sono più penalizzanti dal punto di vista della “svalutazione d’immagine” di un’azienda, che appartiene a tutti noi, i comportamenti criptici di certa dirigenza rendendo molto faticoso ad esempio l’accesso alle informazioni da parte di consiglieri o amministratori pubblici nell’espletamento della loro sacrosanta funzione di controllo politico/amministrativo (come si è appreso sia dai media che da alcuni consiglieri coinvolti direttamente).
Oppure non approfondendo seriamente alcuni percorsi alternativi al Teleriscaldamento ed all’Incenerimento quali quelle adottati molto proficuamente (dal punto di vista ambientale, dei costi, dei risvolti occupazionali e in particolare della salute pubblica ….) in altri territori quali il “Consorzio Contarina” (Treviso e dintorni con circa 500.000 abitanti) ?
Domande ineludibili in cerca di risposte…. plausibili e non, perlomeno apparentemente, “intimidatorie”.
Altrimenti non ci rimarrebbe che parafrasare, forse in modo eccessivo visti i temi meno drammatici, quel “ E adesso denunciateci tutti ! ”
Sottoscrivono i seguenti cittadini, nonché consiglieri comunali e componenti di realtà sociali e politiche :
Germano Bosisio, Oggiono – Paolo Dell’Oro, Ballabio – Enzo Venini, Colico – Arveno Fumagalli, Oggiono – Marco Longoni, Annone – Tiziana Rinaldi, Oggiono – Salvatore Krassowski, Cernusco Lombardone – Consonni Dario, Calolziocorte – Lucio Vaccani, Lecco – Simone Bertolino, Lecco – Riva Massimo, Lecco – Aldo Dal Lago, Colle Brianza – Gianni Gerosa, Civate – Rocco Miraglia, Castello Brianza
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